venerdì 23 dicembre 2011

Ormai sono 15 mesi


“Anche quest’anno è già Natale”… recita una canzone.
Il tempo è volato!
L’anno scorso Tiziano aveva 3 mesi.
Era ancora nella fase mangio/dormo/piango.
Ora le cose sono decisamente diverse.
Corre
Dice le prime sillabe confuse
Mangia cose da “grandi”
Gioca con tutto (soprattutto quello con cui non può)
Fa i capricci e a volte anche i dispetti
Ha preferenze su chi coccolare
Mangia solo quello che gli và
Si arrabbia se lo si sgrida
Sa come fare per farsi perdonare
Ride se sente ridere
Balla con le canzoni che gli piacciono
Batte la mani
Si coccola con i gatti
Entra nelle scatole e a volte ci sale sopra
Fa gli scalini
Fa la “nanna” sui cuscini
Ha scoperto di avere un pisellino
Ha scoperto che nei buchi ci può mettere il ciuccio
Mi “ruba” le mollette della biancheria stesa
A volte mi “ruba” la biancheria stesa
Si siede sulle cose
Chiama quando ci sono portelle della cucina aperte
Dice chechè indicando il caffè
Chiama mamma
Chiama babà (per chiamare papà)
Apre gli jogurt
Lancia tutto quando è arrabbiato
Si mette la mia sciarpa
Sale sul nostro letto
Ama il pane
Mi imita quando cucino
Vuole sempre controllare le pentole sul fuoco
Accende il forno e si siede davanti a vedere la luce
Apre i lettori CD
Gioca con la tastiera imitando il papà
Gioca a nascondino
Fa il girotondo
Toglie le foglie a qualsiasi pianta trovi sulla sua strada
Inizia a fare il timido quando lo salutano
Fa sorrisi a tutti

Quante cose… e quante altre ne fa!
Sono le gioie delle mie giornate, alcune mi fanno arrabbiare, altre mi fanno sorridere, ma tutte mi fanno capire che questo bambino lo amo più di ogni altra cosa al mondo!

Buon Natale a tutti!

mercoledì 30 novembre 2011

IMPRESA ALLATTAMENTO

Come ormai tutte sapete, nella maggior parte degli ospedali si pratica “l’attaccamento precoce al seno”. Questo significa che appena nato, in caso di parto naturale, o dopo poche ore in caso di parto cesareo, attaccano il bambino al seno per iniziare l’allattamento.
La mia esperienza non è delle migliori a riguardo, e il comportamento delle infermiere e operatrici non è stato di certo tranquillizzante.
Ancora mezza addormentata mi portarono Tiziano, anche lui mezzo addormentato (per quanto poco l’anestesia dell’epidurale l’assorbe anche lui!). Me lo attaccano con non poca difficoltà, non era molto interessato. Alla fine sembra inizi a succhiare, ma si attaccava male e iniziava anche a fare un po’ male. “E’ normale all’inizio, passerà!” mi dicono. E invece peggiora ogni volta.
Lui si attacca e io stringo i denti.
Inizio a chiedere aiuto, magari sto sbagliando in qualcosa… “ti mando qualcuno”… “arrivo subito”… e invece nulla.
Mi sentivo un’idiota. Incompetente. Stupida.
E iniziavo a vergognarmi di chiedere aiuto.
Così inizio a stringere ancora di più i denti e cercare di arrangiarmi.
Ma nulla. Peggiorava sempre di più.
E non mi arrivava la monta lattea, così il piccolo succhiava nulla e aveva fame!
E così inizia a piangere. Non sapevo cosa fare.
Mi sono trovata con un cosino piccolo che piangeva, piangeva, piangeva.
Il dolore al taglio mi impediva molti movimenti, alzarmi dal letto era un’impresa.
Ero stanca. Sfinita e decisamente demoralizzata.
Le crisi di pianto non tardarono a tornare.
Il giorno dopo finalmente arriva qualcuno che mi dice che il bimbo è troppo ingordo nell’attaccarsi e così lo fa male, devo correggerlo, devo sistemarlo, devo… devo…
Ma non riesco. E il bimbo piangeva.
Così si decidono di provare a darmi un biberon con del latte artificiale per capire se era per la fame che piangeva.
E indovinate? Se la beve tutta e poi, con la pancia piena, si addormenta beato.
Cosa aspettavate? Erano passate più di 24 ore da quando era nato e non aveva mangiato nulla!
Mi dicono di continuare ad attaccarlo al seno di giorno, e così faccio.
Ma i problemi peggiorano e inizio ad avere talmente male che attaccarlo mi faceva piangere dal dolore.
Nessuno ha mai guardato che cosa potevo avere, dicevano solo di continuare a provare.
Dopo tre giorni finalmente riesco a parlare con un’infermiera.
Mi guarda il seno e, decisamente stupita, mi chiede come faccio a sopportare di attaccarlo per come sono ridotti i capezzoli. Capisce che il dolore che sento è tanto e mi dice di chiedere il latte artificiale finché non sarebbe passato, anche visto che il latte a me non arrivava.
Finalmente mi consigliano un modo per far guarire i capezzoli ridotti a sangue (miracolosi copricapezzoli in argento che nel giro di un paio di settimane mi hanno fatto stare meglio!).
Io mi sentivo sbagliata, non riuscivo a sfamare il mio bambino, non riuscivo a fare quello per cui una mamma è nata.
E ci mancava la “predica” del giorno prima di essere dimessa, di una sostenitrice di un’associazione per l’incentivazione dell’allattamento con latte naturale.
Io non so se effettivamente serve un’associazione come quella.
A me ha solo servito a farmi sentire più sbagliata, a farmi sentire più in colpa.
Partendo dal presupposto che una donna, secondo me, deve sentirsi libera di scegliere il modo di allattare il proprio bambino, prima di farmi la romanzina magari dovresti provare il dolore che si sente quando hai le ragadi. E invece sei una che predica bene, che il latte materno è più economico, pratico (e su questo non ci piove), ma non puoi venirmi da mettermi in testa che se do latte artificiali a mio figlio non lo proteggo, che non è eticamente corretto, che non prende tutti gli anticorpi di cui ha bisogno di primi mesi di vita ecc…
Dovresti capire, consolare e tranquillizzare le mamma che non riescono o, per scelta, non vogliono allattare al seno.
Alla fine, parlando con la pediatra, ho nutrito il mio bimbo fino al primo anno di vita, con il latte artificiale e non ha avuto problemi.
E’ cresciuto normalmente, non ha avuto reazioni allergiche di nessun tipo, non ha mai rigurgitato, non ha avuto nessun tipo di problemi.
L’unico lato negativo è il costo del latte in polvere e la poca praticità nel preparalo fuori casa.
Ma sono ostacoli che si possono superare senza molti problemi!

mercoledì 2 novembre 2011

FINALMENTE MAMMA


Rieccomi qui a raccontarvi questa meravigliosa, e allo stesso tempo spaventosa, avventura di essere mamma.
Lasciando da parte l’esperienza ospedaliera del pre-parto, alla fine il 25 settembre 2010 il mio piccolo Tiziano è venuto al mondo!
L’operazione del cesareo non è stata poi così traumatica, l’unica cosa “strana” è essere svegli mentre operano. Anche se non si sente dolore (e l’anestesia epidurale non mi ha fatto assolutamente male!), si ha la percezione che ti stanno toccando, dunque si sente mentre tagliano e mentre “frugano” alla ricerca del tesoro…
E’ strano poi quando lo spingono ad uscire, l’ho sentito proprio venir fuori e allo stesso tempo svuotarmi.
Il mio udito subito dopo era in attesa di segnali, ed ecco arrivare un pianto soffocato e piccolo: era lui, finalmente, con i suoi 4,3 kg di amore!
Gli hanno pulito velocemente il corpo e, dopo averlo avvolto in una tela, me lo hanno portato vicino. Era bellissimo, con questi occhioni che mi guardava, tutto cicciotto, tutto dolce. Gli ho dato dei baci sulla testa, ero un po’ impaurita, disorientata. E ho pianto. Nel giro di poco ero diventata mamma, da lì in avanti la mia vita sarebbe stata decisamente diversa!
Dopo averlo lavato per bene l’hanno portato fuori per conoscere il papà… anche lui mooolto emozionato! Assieme sono andati al nido dove l’hanno visitato e vestito.
Io, uscita dalla sala operatoria, ero un po’ stordita, ricordo di aver rivisto mio marito e di aver dormito molto.
Poi finalmente me l’hanno riportato per attaccarlo al seno, io super impacciata, e il piccolo con troppa foga abbiamo concluso poco. All’inizio succhiava come un matto, ma poi si è calmato e ha preso sonno.
Ero incantata a guardalo, era meraviglioso!
E mio marito era lì, vicino a me per tutto il tempo.
Due adulti in “adorazione” di un cucciolotto.
Due adulti che si emozionano ancora adesso a guardarlo!
Poi l’hanno riportato via per altri controlli e l’ho rivisto solo quando sono tornata in stanza.
Lì è iniziato il problema dell’allattamento.
Ma ne parlerò la prossima volta, per ora voglio rimanere con questa emozione addosso ricordando il mio piccolo Tiziano appena nato!
A presto


giovedì 22 settembre 2011

Medici ed esami

Domenica è un anno che il mio bambino è stato fatto uscire dalla mia pancia!
E ovviamente il pensiero torna spesso all'anno passato e a tutto quello che è successo.
Ma torniamo un pò indietro: vi ho raccontato com'è stato l'inizio di questa meravigliosa esperienza che è la gravidanza, ma il proseguimento non è stato proprio dei migliori.
Da subito, ogni volta che andavo a fare la visita di controllo dalla mia ginecologa, la pressione saliva troppo.
A casa però non era mai tanto alta.
Aveva iniziato a parlare di agitazione dovuta alle visite (effettivamente mi agitavo troppo anche solo al pensiero di andare da medici), poi però ha inziato ad essere sempre troppo alta e così ad aprile sono stata a casa dal lavoro; dovevo riposare e cercare di non agitarmi, ero passata a fare parte delle "gravidanze a rischio".
Ho fatto tutti gli esami possibili, alcuni di routine in gravidanza, altri extra per me: curve glicemiche (fortunatamente tutte sempre negative), esami del sangue di ogni tipo, controllo della pressione 2 volte al giorno, ecografie, holter pressorio (fastidiosissimo!), visite specialistiche...
Per molte visite mi sono appoggiata all'Ospedale dove avevo scelto di partorire, e su consiglio della mia ginecologa, ho iniziato a fare lì anche le visite così avevano tutti i miei dati quando sarebbe arrivato il momento (lei non lavora in ospedale).
E da qui inizia il mio più brutto ricordo, una dottoressa che non consiglio a nessuno!
Arrogante, presuntuosa, scontrosa, senza mai un sorriso o una gentilezza, pronta a criticare qualsiasi cosa, a lamentarsi di tutto, a dirmi che facevo sempre qualcosa che non andava bene (era la prima gravidanza... non pensava che forse non sapevo tutti gli esami che avrei dovuto fare????).
Comunque gente, una cosa insopportabile!
E così ogni volta che andavo lì, e ovviamente trovavo lei, la mia pressione saliva sempre più in alto, fino a farmi esplodere un giorno e dirne 4 dritte in faccia. Non ho più sopportato il suo modo di fare, ero stanca di sentirmi sempre colpevole anche quando una ricetta era stata scritta male.
Sono espolsa in tutti i sensi, ho iniziato ad alzare la voce e a piangere (cosa che in gravidanza soccedeva praticamente due volte al giorno!), le ho detto veramente tutto quello che pensavo.
Quando, a fatica, mi sono calmata, era un agnellino... Ma la cosa non è durata molto.
Un giorno sono andata in ospedale sola, dovevo solo far vedere degli esami, e invece quella stronza cosa fà? Mi ricovera per presunta gestosi!
Io vado in panico completo, ero sola, avevo paura, non volevo stare lì!
Dovete sapere che odio gli ospedali, come praticamente tutti immagino... Ma la cosa che più mi terrorizza è stare in ospedale ricoverata. Non sò per quale motivo, ma non ci riesco!
Non avevo scelta però questa volta.
Mi hanno ricoverato, fatto mille esami, fatto ecografie ogni giorno, fatto tracciati anche 3 volte al giorno... ahhhhh... stavo andando via di testa dopo solo 2 giorni lì dentro... Alla fine, su mia continua richiesta di andare a casa (ero alla 30° settimana o poco più!), mi hanno dato una cura per la pressione e dopo 10 giorni, rinchiusa lì dentro, tra crisi di pianto e solitudine, mi hanno lasciata uscire!
A casa si stava molto meglio, ma dovevo tornare a fare esami e visite troppo spesso...
Un giorno, alla 38° settimana, un esame non da risultati aspettati e la vacca (si... sempre lei) mi ricovera ancora! Non potevo crederci! Ma almeno mi avevano detto che avrebbero fatto nascere il piccolo un pò prima del tempo.
Ora non stò qui a raccontarvi quelle 3 settimane di inferno, tra pianti e crisi depressive, tra mille medici che mi hanno visitata e ogniuno diceva la sua, tra mille donne in stanza con me che entravano, partorivano e uscivano... Alla fine mi hanno fatto 7 induzioni, tutte andate a vuoto, e alla 41 settimana e 6 giorni mi hanno fatto il taglio cesareo!
Tutto questo solo dopo che un medico, con un pò di cuore, ha preso in mano la situazione!
Ma sentire dire che alla fine il secondo ricovero era stato inutile soprattutto perchè l'alterazione all'esami era veramente minima e non l'avevano più provato per vedere se si era sistemato!!!
Praticamente ho passato 2 settimane in ospedale per nulla, stavo bene fisicamente, ma mi volevano lì!

Ecco... la mia gravidanza è stata decisamente movimentata!
Ma si è conclusa nel migliore dei modi: l'arrivo del mio piccolo tesoro!
Del parto parlerò un'altro giorno, è stata decisamente un'esperienza "strana"!

Non prendete paura per quello che vi ho appena raccontato però!
A me è capitato questo, ma sono stata considerata un caso "eccezzionale!".
Ho voluto però raccontare quello che mi è successo perchè troppe volte ho sentito dire che lasciano il cesareo come ultima alternativa.
Io sentivo che il mio bimbo non voleva uscire, non c'erano stati segni di nessun tipo.
Mi chiedo ancora oggi come abbiano pututo farmi 7 stimolazioni. Se dopo la terza non succede nulla non pensi che forse le cose non cambieranno per la prossime? O pensi che avvenga il "miracolo"?
Questa è stata la cosa che più mi ho rotto, e l'inumanità di alcuni medici.
Per troppi si è solo un numero di letto, senza un nome, senza un volto e senza dei sentimenti.
Ho pianto come mai in quei giorni, ero sola, tutto il giorno.
Solo mio marito veniva a trovarmi (per fortuna!) ogni volta che poteva, ma quando se ne andava piombavo in una depressione assurda.
Si, penso che quello che ho provato mi abbia fatto entrare in una depressione difficile da nascondere.
Una depressione che non hanno visto ma che ora mi rendo conto di averla superata, in parte.
Uno stato d'animo che mi ha messo troppe volte alla prova i primi mesi!
Sono stati decisamente difficili.

martedì 13 settembre 2011

TROPPI CONSIGLI

Racconterò un'altra volta com'è continuata la gravidanza e come mi sentivo un anno fa...
Oggi sono arrabbiata.
O forse più infastidita.
Mamme o future mamme... ditemi la verità... nessuno vi ha mai dato consigli non richiesti? O critiche su quello che state facendo o vorreste fare con vostro figlio?
A me ne sono arrivati a mille! Da quando si è saputo che aspettavo un bambino tutti hanno iniziato:
- non devi mangiare questo e quello
- devi mangiare questo e quello
- non devi fare lavori pesanti
- devi muoverti di più
e poi quando è nato:
- non abituarlo in braccio
- non abituarlo ad essere cullato
- non prenderlo appena piange
- non lasciarlo piangere troppo
- non vestirlo troppo
- non vestirlo troppo poco
e ora che cresce:
- dagli da mangiare questo
- non dargli troppo da mangiare
- mettigli le scarpine ora che vuole camminare
- lascialo senza vestiti che è caldo
- mettigli i calzini che sta meglio
- tagliali i capelli
ecc.... ecc.... ecc....


LA VOLETE SMETTERE?!?!?!

Forse non vi rendete conto che non sono i consigli che noi giovani mamme inesperte cerchiamo, ma vorremmo tanto sentirci dire che stiamo facendo un buon lavoro, che siamo brave, che anche loro avrebbero, o hanno avuto, gli stessi problemi quando erano nei nostri panni. Troppo difficile???

Sembra invece che tutti siano più esperti di noi, che solo loro abbiano la ricetta segreta dell'allevare bene i bambini.
Ma io sono dell'idea che SOLO la mamma e il papà conoscano profondamente il loro figlio. Che SOLO loro sappiano quello che è giusto o meno per loro. E che SOLO loro possano decidere su come allevare il proprio bambino.
Se abbiamo bisogno di consigli o aiuto non preoccupatevi che veniamo noi a chiedere!


Se fosse per me vorrei tanto che mio figlio non sentisse tutti i discorsi contro extra comunitari o persone "diverse" che è costretto a sentire, vorrei che non sentisse dire che se muore un bambino meridionale è colpa dei genitori che l'hanno lasciato solo ma se ne muore uno del nord è solo un tragico incidente.
Vorrei che non crescesse con barriere mentali, che se vedesse un bambino non italiano non fosse impaurito ma incuriosito da lui.
Vorrei che non considerasse la religione cristiana come unica e sola, ma che si informasse anche sulle altre e capisse che non c'è del cattivo in nessuna di esse ma che possono tutte insegnare qualcosa.
Vorrei non crescesse con la paura ma con la consapevolezza che è qualcuno e potrà diventare quello che vuole quando lo vorrà!
Vorrei potesse scegliere lui il suo destino, vorrei potesse crescere in un paese dove non ci siano gli stessi politici di quando io era bambina...
Scherzando mio marito mi dice spesso che sono la "Pecora Nera" della famiglia... e ha ragione... e ne sono fiera!

Ma questa è un'altra storia...

Ecco insomma... dico BASTA ai consigli non richiesti, BASTA alle critiche inutili, BASTA al voler per forza mettere a confronto ogni bambino con il mio!
Tiziano è unico, ha un suo carattere, un suo modo di fare, un suo modo di giocare, un suo modo di crescere.
E' Tiziano e non Tizio e nemmeno Caio...
Vi voglio bene, ma cercate di capire, se continua così non so quanto riuscirò ad abbassare la testa e fare finta di nulla!